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al testo di Klara Rubino
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Rischiare la vita per cause ignote.
Qualcuno pensa di avere il diritto di distruggerti perché la tua casa non è la sua casa perché i tuoi figli non sono i suoi figli.
I piedi freddi e bagnati che veloci camminano in fila ché sei un bersaglio umano, non sono i suoi piedi.
In casa ci abbracciamo tutti stretti intanto che l’esplosione delle bombe, sembrano sempre più vicine, ci fa scoppiare il cuore, schegge ovunque dentro, fino alla gola, fino alle pupille, ma non è la loro vita, il loro destino.
Allestiscono alberi di Natale, fanno il presepe, un ricco cenone a base di pesce su tavole sfarzosamente apparecchiate, si scambiano regali, vestiti , pettinati e profumati con cura, vanno alla messa, dopo essersi confessati, a volte preferiscono di no, prendono l’Eucarestia; s’inginocchiano e pregano, e si commuovono per la Bontà di Dio, che Caro, Egli li perdonerà.
Mentre il tuo cuore ti fa sentire quanto sei debole, il mio dal piombo ricava l’oro e sarà la mia sola monetina, sarà uno scudo che scintilla e che risuona anche quando cade a terra.
E se tu mi porti intorno la totale distruzione io scopro che la gioia non dipende. Mentre intorno a me crollano le case dei miei ricordi, la vita di quei ricordi è un edificio che non crollerà se non crollo io. |
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